Post

Il Passaggio di Potere in Siria e la perdita di Tartus nel contesto regionale e geopolitico globale

Il Passaggio di Potere in Siria e la perdita di Tartus nel contesto regionale e geopolitico globale Di Paolo Falconio Member of the Consejo Rector de Honor and lecturer at the Sociedad de Estudios Internacionales (SEI) di Madrid Al momento dell’ invasione russa dell’ Ucraina, predissi che una guerra europea non era paragonabile a una guerra in Medio Oriente. Non perché i morti abbiano meno valore altrove, ma perché l’ Europa anche in questo momento storico di irrilevanza ha in sé la capacità di riflettere i conflitti interni fuori dai loro confini. Quella che era una semplice guerra regionale si è tramutata in una sfida strategica a livello globale dove il primato egemonico degli Stati Uniti è stato percepito dalla Russia come intaccato da crepe strutturali tali da rompere gli indugi laddove gli interessi esistenziali russi sono stati minacciati. La pianura sarmatica, dove insiste l’ Ucraina ,rientra in questa categoria. Di fatto il ritorno della Russia ad attore geopolitico globale ha...

The Transition of Power in Syria and the Loss of Tartus in the Regional and Global Geopolitical Context

The Transition of Power in Syria and the Loss of Tartus in the Regional and Global Geopolitical Context By Paolo Falconio Member of the Consejo Rector de Honor and Lecturer at the Sociedad de Estudios Internacionales (SEI) in Madrid At the time of Russia’s invasion of Ukraine, I predicted that a European war would not be comparable to a war in the Middle East. Not because lives are worth less elsewhere, but because Europe—even in this historically irrelevant moment—has the capacity to reflect internal conflicts beyond its borders. What began as a regional war has transformed into a global strategic challenge, where the hegemonic primacy of the United States has been perceived by Russia as weakened by structural cracks, prompting action where Russia’s existential interests were threatened. The Sarmatian Plain, where Ukraine lies, falls into this category. In reality, Russia’s return as a global geopolitical actor began much earlier, for example by leveraging atomic diplomacy as a geop...

La Realtà Europea dietro la Guerra

La Realtà Europea dietro la Guerra  Di Paolo Falconio   Miembro del Consejo Rector de Honor y lecturer en la Sociedad de Estudios Internacionales (SEI) Sulla postura europea, estremamente bellicista, sono state fatte molte speculazioni. Alcune di queste le ritengo corrette, ma non spiegano la ratio della predetta postura. Di fronte alla nostra incapacità attuale di costituire persino una minaccia per la Russia e la realtà di una Russia che (conflitto nucleare a parte) non ha né l' intenzione, nè la capacità di invadere l'Europa, in molti si chiedono il perché della narrazione dei Russi a Lisbona, la postura russofobica e via dicendo. Aggiungiamo le visioni economicistiche che differiscono profondamente da quelle geopolitiche. Premessa: la chiave per capire la ratio sta nel fatto che la Geopolitica attiene alla sopravvivenza delle entità statali, l' economia attiene alla ricchezza delle stesse. Diventare poveri è terribile, ma se non sopravvivi, non puoi neanche averla un...

The European Reality Behind the War

The European Reality Behind the War By Paolo Falconio   Miembro del Consejo Rector de Honor y lecturer en la Sociedad de Estudios Internacionales (SEI) Much speculation has been made about Europe’s extremely belligerent stance. Some of these I consider accurate, but they don’t explain the rationale behind Europe’s posture. Faced with our current inability to pose even a threat to Russia—and the reality of a Russia that (nuclear conflict aside) neither intends nor is capable of invading Europe—many wonder about the narrative of Russians in Lisbon, the Russophobic stance, and so on. Let’s add the economic visions that differ profoundly from geopolitical ones. Premise: The key to understanding the rationale lies in the fact that geopolitics concerns the survival of state entities, while economics concerns their wealth. Becoming poor is terrible, but if you don’t survive, you can’t even have an economy. Europe’s posture—both at the Union level and among individual European states—...

La Realidad Europea detrás de la Guerra

La Realidad Europea detrás de la Guerra Por Paolo Falconio   Miembro del Consejo Rector de Honor y lecturer en la Sociedad de Estudios Internacionales (SEI) Sobre la postura europea, extremadamente belicista, se han hecho muchas especulaciones. Algunas de ellas las considero correctas, pero no explican la razón de dicha postura. Ante nuestra actual incapacidad de constituir siquiera una amenaza para Rusia, y la realidad de una Rusia que (salvo conflicto nuclear) no tiene ni la intención ni la capacidad de invadir Europa, muchos se preguntan por qué existe la narrativa de los rusos en Lisboa, la postura rusófoba, y demás. Añadamos las visiones economicistas que difieren profundamente de las geopolíticas. Premisa: la clave para entender la razón está en que la geopolítica concierne a la supervivencia de las entidades estatales, mientras que la economía concierne a su riqueza. Volverse pobre es terrible, pero si no sobrevives, ni siquiera puedes tener una economía. La postura eur...

Indopacífico: el desalineamiento estratégico

Indopacífico: el desalineamiento estratégico   Por Paolo Falconio   Miembro del Consejo Rector de Honor y profesor en la Sociedad de Estudios Internacionales (SEI) Aunque China representa un vecino que infunde temor, según los principales analistas el gigante asiático querría ganar la partida con EE. UU. sin disparar un solo tiro. Incluso la anexión o reunificación —como prefieran llamarla— de Taiwán ha sido planificada para ocurrir pacíficamente, dejando el recurso a la fuerza como último recurso. En este contexto, el Financial Times, con una coincidencia bastante sospechosa, informa que el Pentágono ha pedido a Australia y Japón que tomen posición desde ya en caso de una agresión a Taiwán. Coincidencia sospechosa porque estaba en curso la visita del Primer Ministro australiano a Pekín. Aunque en esta parte del mundo la noticia pasó desapercibida, no fue así allí, donde provocó un gran revuelo. En cualquier caso, la reacción del primer ministro australiano Anthony A...

La crisi della leadership. In ricordo del Gen. Eisenhower / The Leadership Crisis. In Memory of Gen. Eisenhower ITA ENG

La crisi della leadership. In ricordo del Gen. Eisenhower  Di Paolo Falconio Member of the Consejo Rector de Honor and lecturer at the Sociedad de Estudios Internacionales (SEI) Se vi capitasse di vedere un documentario su D Day, notereste che il comandante in capo degli alleati il Gen. Dwight David Eisenhower, noto anche con il nomignolo di Ike, ad eccezione delle foto di rito, ha un' espressione di costante preoccupazione. Al contrario dei suoi omologhi, anche inglesi che sembrano sempre avere grandi sorrisi per le cineprese. La preoccupazione di Eisenhower, il suo volto corrucciato, era per i suoi uomini, per il sacrificio imminente a cui erano chiamati. Quando Truman lo incontrò a guerra praticamente vinta ( nei confronti della Germania) gli disse che lo avrebbe proposto per la medaglia al valore. Ha un senso perché fu lui l'artefice della vittoria sulla macchina da guerra tedesca sul fronte occidentale. Tuttavia Eisenhower ebbe una reazione che rimase nella storia. Disse ...