I Cattivi Maestri
I Cattivi Maestri
Di Paolo Falconio
Ultimamente vi è una prassi che mi lascia basito. Personaggi, anche di spessore, che però hanno avuto enormi responsabilità sia politiche che come classe dirigente, per il baratro in cui hanno gettato il mondo e la Nazione. Personalità che senza alcun senso del pudore salgono sul palco e come se nulla fosse rimontano in cattedra per spiegarci come affrontare il mondo.
Ora io a Mario Draghi riconosco di essere una delle menti più acute e preparate del Paese. In un mondo dominato dalla globalizzazione (sulla quale avevo più che una riserva ) lo ho sostenuto pensando che visto che le regole le scrivono altri, tanto valeva avere il migliore. Gli riconosco anche che come Presidente della BCE ha salvato l' economia italiana. Insomma i meriti vanno riconosciuti.
Però Mario Draghi fa anche parte del club del Britannia, accanto ad un altro "Padre" della patria, il fu presidente Ciampi (Uomo che ha bruciato centinaia di miliardi di lire nel passaggio della lira alla banda stretta, senza che nessuno ce lo avesse chiesto. Arricchendo speculatori da Soros in giù; che ha fortemente voluto il film"il mandolino del capitano Corelli"che è un insulto alle forze armate italiane e al popolo italiano),il quale insieme ad altri venerabili e venerati"Padri"decisero lo smantellamento del sistema delle partecipazioni pubbliche in un grande sold out. Un fuori tutto a prezzi stracciati. Grazie alla sua politica estera etica, paghiamo l'energia cinque volte il prezzo pagato da altri paesi e sia chiaro, l'Uomo sa bene che prezzi dell' energia troppo alti sono un fattore critico per un qualsiasi sviluppo industriale. É uno dei pilastri della negazione delle grandi concentrazioni di ricchezza come male intrinseco al capitalismo quando lasciato libero da meccanismi di controllo. Guardate che questi concetti non sono marxisti. É da Tocqueville che i pensatori liberali ne discutono.
Insomma il grande liquidatore sale sul palco mentre,oggi e per la prima volta nella storia,gli USA entrano in modo perenne in quota alle aziende che lo Stato finanzia. Ossia un ritorno dello Stato esattamente come nel sistema delle partecipazioni pubbliche.
Caro Presidente,lei su quel palco la prima cosa che avrebbe dovuto dire é"chiedo scusa agli italiani,ma ero in buona fede o non potevo fare altro"e invece come nulla fosse ci vuole spiegare nuovamente come sopravvivere al cambiamento.
Come se fosse sbarcato ieri sulla terra. Ci parla di un welfare in continua erosione e lo definisce il migliore(quando la sanità va verso il privato). Non ci parla di una classe media in estinzione perché il lavoro non basta più per sopravvivere con un costo della vita occidentale sempre più alto. Caro Presidente le sue parole vanno sempre ascoltate con attenzione, ma non si offenderà se non le assumiamo come verbo e ha perso un' occasione come Uomo per dimostrare che c'è ancora qualcuno che si assume la sua parte di responsabilità.
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