Le occasioni perse della Storia
Le occasioni perse della Storia
Di Paolo Falconio
Se si guarda all' immediato dopo il crollo dell' Unione Sovietica, tutte le potenze europee, compresa la Gran Bretagna erano convinte che la Russia andava integrata nell' Occidente collettivo. La stessa Francia che ha sempre coltivato gli strumenti della potenza, era cosciente che per aumentare il peso specifico dell' Europa e creare un Occidente egemone USA Europa, la Russia rappresentava un tassello fondamentale. Questo assioma è stato alla base di eventi disastrosi come l' operazione Barbarossa, ossia l' invasione della Russia ad opera di Hitler, che nella sua lucida follia comprendeva che nonostante il Continente fosse sotto il tacco nazista, il Reich millenario non poteva prescindere dalle risorse russe.
Tutto questo si rifletteva sulle esternazioni sul ruolo della NATO e nella ricerca di un nuovo paradigma occidentale. Un nuovo equilibrio quasi alla pari tra USA e una Asse Europa-Russia.
In realtà le cose sono andarono in questo modo. La Russia che emergeva dallo sfaldamento dell' URSS fu lasciata sola e venne estromessa sia dall'architettura di sicurezza europea, sia dai processi decisionali delle faccende del mondo. Fu un errore strategico anche per gli USA costretti oggi ad inseguire il modello asiatico. Su questo ultimo punto vorrei che ci si soffermasse. Siamo al declino culturale dell' Occidente.
Per tornare all' attualità il National Security Strategy rende ufficiale la dottrina Brezinsky. Gli USA ritengono la Russia un antagonista, ma non più il nemico, un antagonista con cui dialogare e collaborare mantenendo fuori l' Europa. Al contempo guardano all' India in funzione di contenimento della Cina. Presto i dazi punitivi verranno meno e comunque India e Russia rafforzano la loro cooperazione e economica nel recente vertice Putin Modi, stando però ben attenti a non dare segnali di polemica con gli USA. Il tutto mentre Lavrov é al telefono con l' omologo cinese per garantire l'assetto sino russo. La Russia apre le porte agli USA , ma stando bene attenta a non alterare gli attuali equilibri. Il ritorno a una dimensione occidentale presuppone una fiducia che trascende l' attuale amministrazione americana e richiederà tempo, soprattutto l' abbandono della politica di contenimento. Gli accordi con l' India, che vanno ben oltre il petrolio, sono anche funzionali ad evitare che la Cina divenga il nuovo egemone.
In questo quadro è chiaro che la Russia è rilevante nella Geopolitica globale USA, l'Ucraina no. Siamo sicuri che la Russia abbia perso sul piano strategico? Perché assomiglia sempre più all' ago della bilancia. Non la più forte, ma decisiva.
L' Europa protesta e grida al tradimento, ma é irrilevante e priva di capacità. Dipende fortemente dal commercio con gli USA, avendo chiuso il Mercato russo e parzialmente quello cinese. Intanto dal britannico Telegraph parte un attacco durissimo alla Callas e all' UE accusata di aver estonizzato la politica estera dell' Unione, mentre dagli assets atlantici anticorruzione ucraini l' inchieste potrebbero investire Zelenski in qualsiasi momento. Un particolare i pacchi di contanti erano in Euro. Se uscisse fuori un coinvolgimento dell' Unione verrebbe giù tutto anche da noi. La BCE stoppa la vendita di assets russi e mentre un' Europa di cinquantenni è chiamata alla guerra, senza politiche serie demografiche, il bilancio UE è andato tutto ad est. Coincidenze? La pace in Ucraina sembra molto vicina, ma sarà una pace che continuerà ad avvelenare il clima in Europa.
Intanto oltre 1 miliardo e mezzo di africani preme sul confine di un Mediterraneo dimenticato da Bruxelles.
Nella grande scacchiera gli Stati Europei non avranno altro ruolo che quello di pedoni. Ho solo una domanda: Esiste o no una responsabilità politica?
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